Dati e statistiche sul couponing: quanti clienti puoi raggiungere ogni giorno?
Il couponing come strumento di diffusione e promozione di prodotti e servizi: sono sempre più le realtà che, anche in Italia, si rivolgono a questa forma di pubblicità con risultati soddisfacenti, applicando vere e proprie strategie di marketing (link ad articolo). I buoni sconto o voucher che dir si voglia sono uno strumento che fa leva sull’interesse dei consumatori in modo convincente.
E non è un caso che anche le grandi aziende si stiano rivolgendo a questa forma di promozione con soddisfazione dal punto di vista del risultato finale: si parla di marketing del risparmio, concetto che non ha bisogno di troppe spiegazioni e che passa in modo inevitabile da coupon a codici sconto. Strumenti che evidentemente hanno maggior efficacia rispetto ad altre forme di promozione.
Perché il couponing è tanto amato dai consumatori?
I perché di questa tendenza sono evidenti. Con il couponing si va a fornire ad un consumatore targettizzato a monte uno sconto per acquistare prodotto o servizio di suo interesse. Molte teorie riferite al marketing dimostrano come nulla più di un buono sconto spinge un consumatore verso un prodotto o un servizio.
Dalle grandi aziende ai piccoli ristoranti di quartiere passando per ecommerce, tutte le realtà aziendali sembrano aver compreso la potenzialità del couponing nel caso di una campagna pubblicitaria.
Si può fornire qualche numero? Perché una realtà aziendale dovrebbe rivolgersi a campagne di couponing piuttosto che ad altre forme di promozione? Vediamo quanti consumatori si possono raggiungere con il couponing.
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Quanti clienti si possono raggiungere con il couponing?
La domanda è legittima ed ogni azienda che si avvicina a tale strumento se la pone. Una risposta univoca non esiste e dipende sempre dalla tipologia di coupon che si va a scegliere. Tuttavia qualche dato può essere fornito.
Tra i consumatori che ricevono un buono o voucher, la percentuale di quelli che vanno poi effettivamente a compiere l’acquisto materiale è di circa il 30% con riferimento a cifre che arrivano fino a 50 euro. Nel caso di cifra tra i 50 ed i 100 euro la percentuale scende al 17%. Se si scavalla la soglia dei 500 euro la percentuale è dell’1% soltanto.
Dati importanti che fanno comprendere come entro una certa soglia un coupon per acquisto possa essere uno strumento in grado di garantire un elevato ROI, il famigerato ritorno sull’investimento.
Come cambia la percentuale a seconda del target
Si parla in generale di utenti che ricevono un buono sconto, a prescindere dal canale che si va a scegliere per la diffusione del voucher. Le percentuali possono poi variare se la tipologia di distribuzione è di un certo tipo: prendiamo ad esempio un supermercato che alle casse per il pagamento distribuisca voucher e buoni acquisto sulla prossima spesa.
In questi casi il tasso di conversione può anche crescere e si raggiunge poi una quantità di utenti realmente ampia con un elevato livello di targetizzazione.
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